martedì 23 settembre 2014

Dal diario di Deneb - Risalendo il fiume nello Xen'drik

"Questi giorni di viaggio e relativa calma sono una manna dal cielo, finalmente ho potuto studiare come non facevo da tempo, ancora un po' e sarò in grado di potenziare la quantità di incantesimi che potrò lanciare. Ho anche ritagliato del tempo per scrivere delle pergamene, torneranno utili sicuramente.
Non c'è molto da fare a bordo quindi passo parte del mio tempo nell'osservazione della flora e della fauna di queste terre selvagge. Sto prendendo appunti su gli animali incontrati, ce ne sono di bellissimi. Ho anche notato dei nuovi esemplari, sembrano delle lucertole ma di dimensioni gigantesche, con fauci piene di denti appuntiti. Li vedo passare il loro tempo al sole con la bocca spalancata, ho avuto modo di osservare come siano agili in acqua e come si nascondano molto bene appena sotto il livello del fiume. Il capitano dice che sono molto pericolosi e non ho intenzione di sperimentarlo in prima persona. Stilerò un compendio su queste terre selvagge, ho intenzione di divulgarlo al nostro ritorno a Sharn." 

RISALENDO IL FIUME





"Risalire quel fiume era come compiere un viaggio indietro nel tempo, ai primordi del mondo, quando la vegetazione spadroneggiava sulla terra e i grandi alberi erano sovrani. Un corso d'acqua vuoto, un silenzio assoluto, una foresta impenetrabile; l'aria calda, spessa, greve, immota. Non c'era gioia nello splendere del sole. Deserte, le lunghe distese d'acqua si perdevano nell'oscurità di adombrate distanze

Joseph Conrad, "Cuore di Tenebra"

giovedì 18 settembre 2014

SILAS, LA STUDIOSA DELLA PROFEZIA DEL DRAGO

giovedì 11 settembre 2014


SION

domenica 7 settembre 2014

Dal diario di Deneb - De l'abbordaggio in volo e l'apprendista

"Quando siamo stati abbordati in volo e l'aeronave stava precipitando, ricordo bene il volto del mago che dirigeva le operazioni, così come ricordo il suo potere magico. Ha provato a bloccarmi con la magia, quale oltraggio...
Non potevo far altro che abbatterlo col fuoco. Ero ansioso di mettere le mani sul suo libro degli incantesimi e questo ha offuscato il mio raziocinio. Non succederà una seconda volta. Avrei dovuto avvalermi delle capacità di Logan per inseguirlo. 

Ma tornando al mago, non riuscivo a collocarlo nel tempo e nello spazio. Come quando riconosci un volto ma non ricordi dove lo hai visto.

Quando siamo ritornati a Sharn, in locanda, tutto mi è parso più chiaro. Il nano mercante!!! E' il suo apprendista quello che ha guidato l'assalto all'aeronave!!!

Non so se il mercante sia coinvolto, a dire il vero il suo apprendista sembrava troppo svogliato per fare l'apprendista. Sto lavorando per entrare nelle grazie del mercante prendendolo per un suo punto debole: il cibo.

Purtroppo è partito ma ho chiesto al gestore della locanda di offrirgli dell'ottimo vino da parte mia al suo ritorno. Devo scoprire di più su chi sia.

Non so se mettere al corrente di tutto ciò anche gli altri. Logan mi sembra troppo paranoico ultimamente e per convincere mia cugina Tabatha devo trovare qualcosa di più economicamente convincente. Per quanto riguarda Arianne, è troppo scossa per la storia del suo padre superiore e la restituzione del suo simbolo sacro, non vorrei aggiungere variabili a tutto questo intrico.

Vedremo, il sonno porta consiglio.... "

giovedì 4 settembre 2014

Logan - Un nuovo compagno (Una strana lettera, parte II )


Continuando a leggere la lettera, la chierica assume un’aria sempre più seria.
“Dice che è stato contattato dal mio superiore e che ha qualcosa da consegnarmi.E che questa consegna…dovrebbe…avvenire in un posto sicuro?” recita la chierica, un’espressione di perplessità le vela il viso.
“Non mi piace” dice Logan, cercando di dare una sbirciata alla lettera, “E comunque io vengo con te. Non si sa mai che…”
“Andiamo tutti, allora”, si intromette Deneb, il tono della voce come di chi abbia già preso una decisione la nome di tutti.

Sulla via della chiesa,  Logan posa una mano sulla spalla del mago e applica una leggera pressione, quasi a segnalargli di fermarsi.
“Ehi, ma cos…Logan!” protesta Deneb, cercando di divincolarsi dalla presa
“Shhhh, fai piano” gli sussurra il morfico “Camminiamo un po’ più lentamente. Dobbiamo parlare” dice, lasciando andare la spalla del compagno.
Massaggiandosi la spalla dolorante, e lanciando un’aria torva al morfico, Deneb rallenta il passo, adeguandosi a quello del ranger.
“Spero che sia molto importante, Logan. Lo sai che odio il contatto fisico”
“Deneb il Magnifico. Suona bene, eh?”
Il mezz’elfo si gira verso il morfico, inarcando un sopracciglio “Prego?”
“Deneb il Liberatore? Che te ne pare?”
Il mago annuisce, lentamente, socchiudendo gli occhi “Si…certo. Un chiaro caso di dementia sonnabulis. Gli incubi continuano eh? Sarà mia premura procurarti dell’altra pozione” dice, affrettando il passo per raggiungere Tabatha e Aryannae
Logan sopprime a stento un ringhio frustrato, rinnovando la presa sulla spalla del mago, tirandolo di nuovo a sé
“Non così veloce, Deneb” dice, serissimo.
“Logan, ti avverto..” dice Deneb, alzando un dito a mo’ di monito
“Stammi a sentire, Deneb. Ti ricordi quello che mi hai detto sul balcone di quella locanda tutta-lusso?”
“Si, mhh, più o meno”, afferma il mago
“E dimmi, come fare a conquistare una città se non si possiede un esercito?”
Il mago sgrana gli occhi, ridacchiando
“Ah, conquistare? No, proprio no, Logan. Penso tu abbia frainteso le mie parole. E poi lo sai che io non amo essere posto al centro dell’attenzione…”
 “Neanche se dovessi avere al tuo fianco delle persone fedeli? Delle persone che non ti tradirebbero mai?”
L’espressione del mago si fa pensierosa, il suo sguardo verso l’alto, mentre porta una mano al mento.
“Dei contatti potrebbero esserci molto utili. Degli agganci non si rifiutano mai” dice, annuendo
“Non si tratta di veri e propri contatti, Deneb. Si tratta di persone. Persone che, una volta liberate dalla merda in cui si trovano, potrebbero tornare a vivere”
“Parli per caso dei bassifondi, Logan?”
“Si. Parlo dei bassifondi. E ti sto chiedendo una mano, Deneb.”
Deneb si ferma, mettendosi di fronte al morfico.
“Ci sono porte che non possono essere aperte, Logan” dice, con uno sguardo serio “E, nonostante le tue intenzioni siano nobilissime, ricordati questa cosa: ci sono strade che portano alla gloria. Altre, tuttavia, ti portano ad affogare nelle più sordide delle latrine”
“E ci sono strade e porte che possono essere tranquillamente persorse e aperte da dei fulmini, Deneb”, ribatte Logan. Un sorriso, quasi di sfida, si apre sul volto del morfico.
“Vedremo” dice Deneb, aggiustandosi la tonaca “Nel frattempo, siamo arrivati”


Il tempio in cui si trovano, per quanto possa ricordare Logan, è dedicato ad una divinità a protezione della conoscenza. La cosa sembra essere confermata da una libreria che pare estendersi per tutta la lunghezza del corridoio che precede la navata, al centro della quale spicca una larga pila in pietra, rotonda, contenente dell’acqua.

Il gruppetto d’avventurieri viene prontamente ricevuto dal chierico, che viene loro incontro con un sorriso che fa trapelare l’emozione del vecchio umano.

“Oh, grazie agli dei figliola. Sei giunta finalmente”
“Salve, reverendo”, dice Aryannae, sfoggiando un sorriso smagliante “Mi chiedevo come mai tanta premura nel vedermi. Lasci che le presenti i miei amici..”
“Tutto a tempo debito, cara fanciulla” dice il vecchio, interrompendola e muovendo la mano su e giù, quasi a fermare le parole della giovane chierica
“Venite, venite, seguitemi di là”

La stanzetta, una sagrestia, è arredata in maniera molto spartana.I grossi mattoni di una parete sono coperti da un arazzo, raffigurante i simbolo della divinità a protezione della chiesa. Un’altra parete è adibita a libreria, con gli scaffali traboccanti di libri. Gli altri due muri sono spogni di qualsiasi decorazione o adorno. Ad uno dei due è addossata una cassapanca, mentre l’altro ospita una scrivania. Probabilmente questo è un luogo di raccoglimento per il vecchio uomo, cosa suggerita anche dalla scarsa illuminazione.
E  proprio da una delle ombre, poco dopo l’ingresso degli avventurieri, si fa avanti una figura, ammantata con una cappa scura e il viso coperto da un cappuccio.

“E quello chi cazzo sarebbe ora” ringhia Logan, impugnando un’ascia e puntandola verso la misteriosa figura, mentre con l’altra mano slaccia il laccio di sicura per l’ascia più grande
“Oh, benedetta pace!” esclama il chierico, spaventato, la voce resa affannosa dalla paura
“LOGAN! Metti subito giù quell’arma” gli intima Aryannae, per poi dirigersi a passi decisi, ma gentili, verso l’estraneo
“Signore” dice la chierica, con una leggera riverenza “con chi avremmo il piacere di parlare?”

L’uomo, un elfo, abbassa il cappuccio, esibendo un sorriso bianchissimo.
“Io sono Sion, e sono qui per consegnarvi qualcosa da parte del vostro Padre Superiore” dice, avanzando verso il gruppo
“Co…cosa?” chiede Aryannae, incredula
L’elfo si limita ad annuire, mantenendo il sorriso, e producendo una piccola scatola di velluto rosso dall’interno della cappa.
“Il suo superiore ci teneva affinchè ve lo consegnassi di persona” dice, porgendo il dono alla chierica che, titubante, lo accetta, ignorando i ringhi di avvertimento di Logan.

“Non è possibile…questo…non è possibile…” sussurra Aryannae, guardando un’ultima volta il contenuto della scatola in maniera fugace, prima di richiuderla e rivolgersi nuovamente all’elfo “Come…come l’avete trovato…come…”
“Ritrovare cose è il mio mestiere”, dice Sion “E il vostro superiore mi ha mandato qui a darvelo. Sapeva che vi avrebbe fatto cosa molto gradita”, continua, ammiccando.
“FERMI TUTTI” ringhia Logan, visibilmente incollerito, rivolgendo uno sguardo infuocato alla giovane chierica “Aryannae, cazzo, mi vorresti spiegare com’è che il tuo superiore sa dove ci troviamo? E mi spieghi per quale cazzo di motivo ora questo vecchio” continua, indicando il chierico con l’ascia “fa da intermediario tra te e il tuo superiore?”
Aryannae piega di lato la testa, cercando di analizzare una domanda che le pare non avere senso
“Facile, io e il mio superiore ci siamo spesso scambiati missive. E in una lettera gli ho detto di aver conosciuto  lui” dice,  candidamente indicando il chierico con un dito
“Ma che cazz…COSA? Ma ti rendi conto di quello che mi stai dicendo Aryannae? Ma per tutti i fottuti dei, cazzo! Ti sei scambiata missive con il tuo superiore per tutto questo tempo?”
Aryannae, visibilmente contrita dall’esclamazione blasfema del compagno, lo indica con un dito, a mo’ di monito “Innanzitutto, Logan, vedi di moderare i termini. E poi cosa ci dovrebbe essere di male? Ti vorrei ricordare…anzi, ti vorrei INFORMARE, che le missive del mio clero viaggiano su canali sicuri”, continua la chierica, portandosi i pugni al bacino e guardando il morfico con un’aria di altezzoso sdegno.
“Eddai, Logan, e non essere così paranoico” interviene Tabatha, con il suo piglio snob, roteando in aria la mano, come facendo segno con la mano di lasciar perdere la faccenda.
“Io paranoico? IO? Ma per gli dei tutti, per questa stronzata delle lettere poteva rivelare la nostra posizione al nemico. Anzi, ai NEMICI. E se qualcuno avesse intercettato le lettere eh? “
“Logan, stai diventando DAVVERO paranoico ora” interviene a sua volta Deneb “Posso confermarti che le lettere viaggiano su canali sicuri, è vero. “
“Ah si? Bene, io non mi fido dei canali sicuri. E pensa un po’ a questa cosa, Aryannae”, incalza Logan “E se per arrivare a noi avessero fatto del male al tuo superiore? EH? Questa cosa ti è sfuggita, sapientona?”
L’ultima affermazione sembra  particolarmente colpire la chierica che, sgranando gli occhi , cerca di balbettare una risposta.

In suo aiuto interviene Sion, il suo sorriso sicuro non è mai svanito dal suo volto.
“Le lettere viaggiano su canali sicuri in entrambi i lati. E quando si vuole essere particolarmente sicuri, si manda gente come me” dice.
Logan torna a studiarlo, notando che l’elfo è dotato di una armatura leggera di cuoio particolarmente scura  e di una spada. Ai piedi calza degli stivali foderati, che gli permettono di muoversi silenziosamente.
Conosce già quel tipo di equipaggiamento.
“E cosa cazzo faresti tu, sentiamo” gli chiede, un’aria di sfida nella voce
“Io?” risponde l’elfo, sicuro “Io recupero le persone”.

Dopo poco, gli avventurieri sono di nuovo in strada, diretti in locanda. Il gruppo comprende anche l’elfo, che si trattiene poco distante dal resto del gruppo a parlare con Logan.
“E quindi dimmi, elfo. Sei un recuperatore. Sai recuperare anche persone?” gli chiede il morfico, continuando a tenere una mano su un’ascia e scrutando l’interlocutore con aria sospettosa
L’elfo, per tutta risposta, rivolge uno sguardo sdegnato al morfico
“Dire che recuperare  si adatti più agli oggetti che alle persone.”
Recuperare significa portare qualcosa, o qualcuno, da un posto ad una persona che sta cercando l’oggetto, o la persona, in questione, elfo.”
“Allora, mettiamola così, caro amico: con il giusto compenso, ti potrei portare la persona che tu desideri”
“Mandato dalla chiesa un cazzo. Sei un fottuto mercenario come tanti altri allora.”
Il sorriso, questa volta ironico, torna ad affacciarsi sul viso dell’elfo
“Perché, non siamo tutti mercenari alla fine?”

Arrivati in locanda, il gruppo di avventurieri si viene accolto dall’oste che, notando un elemento in più, li fa accomodare ad un tavolo più grande e più in disparte.
Fatte le dovute richieste per la cena alla giovane cameriera, Deneb si rivolte al nuovo ospite, un sorriso cortese sul suo volto, sebbene il suo sguardo tradisca un fredda determinazione:
“Allora dicci, Sion, per caso sai trovare anche le persone, oltre agli oggetti?”