lunedì 11 luglio 2011

Luthien Surion


Nome: Lùtien
Cognome: Sùrion
Razza: Elfo
Classe: Druido

Lùthien non ricorda quasi nulla della sua infanzia, che probabilmente ha vissuto quasi interamente con i lupi tra i boschi. Non conosce, dunque, i suoi veri genitori e non sa se l’abbiano abbandonata o se siano stati uccisi. Durante l’adolescenza è stata accolta benevolmente da una piccola comunità di umani, il cui capo-druido (Manwe Sùrion) praticava arti magiche adorando la natura e la magia primordiale.
Il lungo periodo in cui ha vissuto lontano dalla civiltà, però, ha fatto sì che non riuscisse mai ad integrarsi completamente all’interno della comunità. Il suo unico compagno di giochi era, infatti, il suo lupo Arios.
Arios
La sua gioventù è stata piuttosto tormentata, anche perché a un certo punto della sua vita ha cominciato a porsi delle domande sulle sue origini, su chi fossero i suoi genitori, sul perché l’avessero abbandonata o, peggio ancora, su come erano stati uccisi. Decisa a non conoscere la verità per paura di un rifiuto o di scoprire un’amara realtà, capì che quegli umani che l’avevano accettata tanto favorevolmente le stavano offrendo la possibilità di ricominciare daccapo. Unico incubo ricorrente che continua a tormentarla sin da piccola: sta annegando in un fiume e un grande lupo striato la salva. Probabilmente è l’unico vero ricordo che le è rimasto dopo “l’abbandono”.
Vivendo per molti anni nei boschi, ha sviluppato uno stretto contatto con la natura, quasi simbiotico. La convivenza con i lupi le ha insegnato il rispetto delle gerarchie.
È stato proprio Manwe ad occuparsi della sua educazione morale e religiosa, avvicinandola alle arti druidiche e alla venerazione della divinità Obad-Hai, il quale governa sulla natura e sulle terre selvagge ed è amico di tutti coloro che vivono in armonia con il mondo della natura. L’ha addestrata, inoltre, nel tiro con l’arco. Hanno sempre avuto un ottimo rapporto e Luthien vedeva in lui il padre che non ha mai conosciuto. Quando Manwe muore per cause naturali, Lùthien capisce che è giunto il momento di lasciare la piccola comunità per ritrovare la sua strada.
Di solito la gente che incontra interagisce positivamente con lei, ma a volte è trattata con superficialità (se non con avversione) dagli esseri di sesso maschile, i quali sottovalutano le sue reali capacità probabilmente perché vedono in lei soltanto una “femmina” dalla corporatura piuttosto esile. 
Lùthien è disposta ad uccidere, ma per difendere se stessa e chi le sta vicino. È contro la sua morale uccidere animali, se non per cibarsene. Non è interessata al denaro.
È un tipo diffidente nei confronti degli altri, ma chi la conosce sa che è una persona affidabile. Piuttosto schiva e solitaria a causa dei tanti anni vissuti nei boschi.
L’unico oggetto che potrebbe essere legato alla sua famiglia è un bracciare d’oro e rubini, in cui è incisa una frase in elfico: “Anar caluva tielyanna” (= Il sole splenderà sul tuo cammino).
Ha deciso di partire all’avventura per conoscere il mondo al di là della foresta e per trovare una sua identità al di fuori della comunità che l’ha cresciuta. Giunta a Berghast ha conosciuto i componenti del gruppo di cui attualmente fa parte e si è unita a loro perché sono molto eterogenei ed emanano un’aura positiva.
Non avendo avuto una famiglia che l’abbia cresciuta e amata, non sente la necessità di farsene una propria, preferendo (per ora) la vita solitaria.

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